21 Giugno 2024By Michele Sabatino

Ci rubano il lavoro!

L’intelligenza artificiale ci trasformerà in centauri

IMMAGINE COPERTINA

“Ci rubano il lavoro!” è un’esclamazione che abbiamo sentito spesso durante i comizi da bar sulle politiche migratorie, e che sembra essere tornata di moda da quando il tema del momento è diventato l’intelligenza artificiale e il suo impatto sul mercato del lavoro. Un timore comprensibile, tanto quanto è invece impossibile oggi prevedere dove ci porterà questa ondata di strumenti AI-based.

Ma è davvero così? L’IA rappresenta una minaccia per il nostro futuro? O piuttosto un’opportunità per creare un mondo del lavoro migliore?

Immaginiamo i nostri bisnonni, allevatori di cavalli abituati al ritmo trotterellante dei loro animali. L’arrivo delle prime automobili deve essere stato un vero shock: macchine rombanti e sputa-fumo che viaggiavano a velocità mai viste prima, capaci di trasportare più persone e merci con meno fatica. Un’innovazione che ha sconvolto il loro mondo, rendendo obsoleti i loro amati cavalli e mettendo a rischio il lavoro di allevatori di cavalli e costruttori di carrozze.

Immagine generata dall’AI (DALL-E 3) con il seguente prompt: immagine ambientata nel 1890 con proprietari di cavalli che protestano contro l’avvento delle automobili

Eppure, con il tempo, le automobili non hanno creato disoccupazione e caos, ma hanno riscritto la storia in meglio, creando nuovi lavori e nuove opportunità. Sono nate nuove professioni: meccanici, autisti, camionisti… e il mondo per come lo conoscevano i nostri avi è cambiato per sempre. 

Oggi, ci troviamo di fronte a una rivoluzione simile: l’IA. Proprio come l’automobile ha mandato in pensione i cavalli, l’IA automatizzerà molti compiti ripetitivi e standardizzati, che oggi vengono svolti da esseri umani.

Ma questo non significa che l’IA ci lascerà senza lavoro. Anzi, proprio come l’automobile ha creato nuove professioni, l’IA ha il potenziale per far nascere lavori entusiasmanti che oggi nemmeno possiamo sognare. L’IA si occuperà delle mansioni più noiose e ripetitive, liberando il nostro tempo per attività più creative e stimolanti. Potremo diventare artisti, inventori, scrittori, youtuber di gattini… o chissà cos’altro!

Immagine generata dall’AI (DALL-E 3) con il seguente prompt: immagine di uno youtuber specializzato in gattini

Per cavalcare (restiamo in tema) questo futuro fantastico, però, dovremo essere pronti a trasformarci in centauri, esseri ibridi uomo-macchina capaci di collaborare con l’IA in modo proficuo. Significa sviluppare nuove competenze, come la creatività, l’intelligenza emotiva, la capacità di problem solving. Non è necessario diventare dei geni dell’informatica: si tratta di qualità innate nell’uomo che, con un pizzico di formazione e aggiornamento, possono essere facilmente sviluppate.

Quindi, su cosa dovremmo concentrarci? Invece di piangere sui cavalli che se ne vanno, dovremmo iniziare a salire sui bolidi del futuro! Dobbiamo investire in istruzione e formazione, per acquisire le competenze necessarie ad affrontare il nuovo mercato del lavoro. Dobbiamo essere curiosi, aperti al cambiamento e pronti a cogliere le nuove opportunità che si presenteranno, di cui oggi non sappiamo ancora nulla o quasi.

L’era dei centauri è alle porte: prepariamoci a cavalcare l’onda del cambiamento e a plasmare il nostro futuro con creatività e coraggio.

L’articolo è stato scritto integralmente dall’intelligenza artificiale (Gemini). Ha scritto esattamente quello che volevo, ma l’ha scritto meglio, in meno tempo, e con spunti a cui non avevo pensato. E mi ha lasciato un po’ di tempo in più da dedicare ad altri progetti della mia vita.
Speriamo solo che il suo tranquillizzarmi sul futuro dell’AI non sia solo un modo per farmi dormire sonni tranquilli prima di rovinare la vita di tutti noi.

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